Qualche consiglio di lettura...

In questa sezione, in collaborazione con la Biblioteca Comunale "Pietro Corzetto Vignot", sono raccolti suggerimenti riguardo ad alcune opere letterarie e divulgative, preziose per approfondire la conoscenza di Rueglio e della Valchiusella....

Descrizione

In questa sezione, in collaborazione con la Biblioteca Comunale "Pietro Corzetto Vignot", sono raccolti suggerimenti riguardo ad alcune opere letterarie e divulgative, preziose per approfondire la conoscenza di Rueglio e della Valchiusella. Storia, tradizioni, personaggi illustri, poesia, musica ... altre facce del piccolo universo verde in cui viviamo. Sono presenti anche alcuni romanzi di ambientazione ruegliese, che contribuiscono a dettagliare l'immaginario e la storia del nostro paese.
Oltre ai volumi evidenziati, costituiscono importante riferimento per ricostruire le vicende della Valle e di Rueglio, alcuni "classici", che vale la pena ricordare al fine di inquadrare meglio l'area Canavesana:
• "Passeggiate nel Canavese" di A. Bertolotti, Antonino – Editrice Libreria antiquaria (ristampa 2002);
• "Vecchia Ivrea" di F. Carandini – Tipografia Ardessono di Ivrea (ristampa 1996).

Curiosità popolari tradizionali: usi, credenze e pregiudizi del Canavese

-Autore: Giuseppe Pitrè
-Editore: Libreria Internazionale L. Pedone Lauriel
-Anno di pubblicazione: 1889
Questo volumetto edito a Palermo, il 6° di una raccolta più estesa, riporta alcune curiosità circa il Canavese e la Valchiusella. Ovviamente è citato anche Rueglio ... a quanto pare lo scrivente era molto colpito dalle donne ruegliesi, delle quali scrive: "belle, alte e dall'aspetto orientale"...

Stil Alpin o la Cumegia d-l'-afarisim (skund'edisiun)

-Autore: Pietro Corzetto Vignot
-Editore: Tipografia Lorenzo Garda
-Anno di pubblicazione: 1911
Dopo la pubblicazione della prima edizione di “Stil Alpin” pubblicata a dispense a Spezia nel 1889, Pietro Corzetto Vignot al suo rientro a Rueglio (dopo l’avventura della “Sfera Metidrica”), nel 1911 dà alla stampa la seconda edizione, presso la tipografia Lorenzo Garda di Ivrea. 
Questa Edizione raccoglie in un solo volume tutte le poesie del “Vignot” ed è presentata da Francesco Ruffini, allora rettore dell’università di Torino. Durante i festeggiamenti a Rueglio per la pubblicazione dell’opera, arriva un telegramma dal poeta francese Frédéric Mistral, premio nobel della letteratura, recante questo messaggio: “Salütänt ‘l-teu talènt”. 
Purtroppo questo volume è diventato quasi introvabile. Ne esistono ancora alcune copie gelosamente custodite da qualche Ruegliese.

Valchiusella: gente e paesi

-Autore: AA.VV.
-Editore: Enrico Editore
-Anno di Pubblicazione: 1972
Dedicato alla memoria del compianto Pier Matteo Scala, medico condotto in Valchiusella per 40 anni, questo volume raccoglie una serie di ritratti di uomini e vicende che in qualche modo hanno segnato indelebilmente la storia della Valle.
Un succedersi di ricordi, curato da Fortunato Oggeri e introdotto dalla premessa dell’avvocato Gianni Oberto, che ha il suo “fulcro” nella figura del medico che ha percorso in lungo e largo la nostra Valle, ma che finisce per raccontare la nostra terra, i suoi uomini e le sue donne, da un punto di vista inedito.

Canti e tradizioni popolari: indagine sul Canavese

-Autore: Amerigo Vigliermo
-Editore: Priuli & Verlucca
-Anno di pubblicazione: 1974
Amerigo Vigliermo ha dedicato gran parte della sua vita a un lavoro di ricerca e conservazione delle specificità culturali della regione del Canavese, fondando il “Coro Bajolese” e il “Centro Etnologico Canavesano”. Questo libro, oltre a essere una più che esauriente raccolta di canti direttamente imparati dalla gente, è anche un’occasione per raccontare la sua terra, la musica, la vita quotidiana della gente del Canavese. 
Naturalmente non manca un capitolo intero su Rueglio, i suoi canti, i suoi personaggi e le sue tradizioni.

Stil Alpin

-Autore: Pietro Corzetto Vignot (edizione a cura di Dilma Vercellano Formento)
-Editore: Fratelli Enrico Editori
-Anno di pubblicazione: 1976
Questa è la terza pubblicazione dell’opera del “Vignot” a cura della ruegliese Dilma Vercellano Formento, grande studiosa del poeta e esperta di cultura e tradizioni locali, che ripropone l’intera opera corredata da note esplicative e con la traduzione di tutti i versi in italiano.
La stessa opera è stata ripubblicata nel 1977, a cura del “Lions Club dell’alto Canavese”, con una veste grafica differente e in edizione numerata (sempre edita da “fratelli Enrico Editori).

Pietro Corzetto Vignot nei miei ricordi

-Autore: Cesare Peraglie
-Editore: Fratelli Enrico Editori
-Anno di pubblicazione: 1977
Cesare Peraglie, Classe 1890, conobbe Pietro Corzetto Vignot nel 1908, a seguito del suo rientro a Rueglio reduce dell’avventura della “Sfera Metidrica”. In questo libro ripercorre tutta la vita del “Vignot”, attingendo ai suoi ricordi e attraverso le liriche scritte dal poeta.

La cera, il latte, l’uomo dei boschi

-Autore: Giancarlo Plazio
-Editore: G. Giappichelli Editore
-Anno di pubblicazione: 1979
L’uomo selvatico è una figura che appartiene al folklore alpino, figura di primo piano, di cui si possono rintracciare le origini nella preistoria.
A Rueglio si chiama “Urciàt”, termine che deriva etimologicamente da “orso”. L’uomo selvatico abita il confine tra terre coltivate e incolto, ed è il Maestro nell’insegnamento delle tecniche; qui e in altri luoghi delle Alpi si tratta di tecniche casearie: l’uomo selvatico insegna le tecniche di lavorazione del latte, in tutto il loro ciclo produttivo, fino al latticello residuo, lo scarto (la ”scòcia”, in dialetto ruegliese), di cui egli possiede il segreto: conosce il modo di riciclarlo ma non riesce a comunicarlo agli uomini, che dovranno quindi fare i conti con un regime di penuria.
Saper riciclare il residuo ultimo instaurerebbe infatti un regime di abbondanza in cui nulla sarebbo più oggetto di spreco: uno schema a spirale si trasformerebbe in ciclo conchiuso.
Dal punto di vista dei modelli culturali, esiste quindi un’opposizione tra prodotti e residui che si costituisce come schema generalizzato di interpretazione del mondo, tipico delle culture tradizionali da tempo immemorabile. L’’Uomo Selvatico ne è il rappresentante mitilogico, figura chiave di questa visione del mondo.
Il saggio “La cera, il latte, l’uomo dei boschi” ha vinto il premio “Molino delle Streghe” nel 1980, ed è stato concepito originariamente come testo per l’insegnamento universitario, incluso tra le pubblicazioni del Centro di Ricerche Semiotiche di Torino.

Antichi organi della Valchiusella: storia e arte

-Autori: Benedetta Simoni, Daniele Sajeva
-Editore: Bolognino Ivrea
-Anno di pubblicazione: 1990
Il volume, il secondo documento pubblicato a cura del Centro Documentazione Valchiusellese della Comunità Montana Valchiusella, raccoglie le note storiche, le schede descrittive e i documenti inerenti gli 8 organi che ornano le diverse Chiese della Valchiusella; questi strumenti, frutto di raffinato artigianato e punto di riferimento delle Comunità locali, costituiscono un patrimonio artistico e culturale quasi nascosto, che ha giustamente meritato gli onori di questa pubblicazione.
Il quarto capitolo è dedicato all’organo della chiesa parrocchiale di Rueglio, l’ultimo in ordine di tempo a essere costruito, realizzato dall’organaro Pietro Barchietti nel 1866.

La Valchiusella ... da Cima a Fondo

-Autore: Ferruccio Levi
-Editore: F.lli Pistono Editori
-Anno di pubblicazione: 2000
"Dalla Cima Bossola alla borgata di Fondo, dal Monte Marzo al Chiusella, dalla frazione di Succinto al lago di Meugliano, dal ponte di Chiara alla piana di Trausella; sono i cento  emille luoghi che rendono unica questa Valle  Chi in essa vive ha ormai fatto proprie le sue linee, gli spazi, le dimensioni, i volumi; ha imparato a conoscerne i suoni, le figure, gli sguardi, le parole, ne ha assimilato ogni pagina di vita, ogni monento di spensieratezza, fatica, lavoro."
Un emozionante racconto per immagini della nostra Valle, con le foto di Ferruccio Levi introdotte da un testo di Bernardo Bovis. Un volume pubblicato con il patrocinio della comunità Montana Valchiusella.

Arkort s-j-ali dla Musika

-Autore: Dilma Vercellano Formento
-Editore: Hever Edizioni
-Anno di Pubblicazione: 2003
Il volume, che celebra i centocinquant’anni di vita della Banda Musicale di Rueglio, è un inno al fascino eterno dei complessi musicali che spargono l'allegria lungo le strade della vita. In questo caso, di una banda di lungo corso, nata nel 1851, si racconta la storia sulle ali della musica, attraverso le voci dei suoi protagonisti e le fascinose immagini che fanno rivivere un mondo passato prossimo, che sembra tuttavia così remoto.
Il volume, 128 pagine in bicromia, non è in commercio ma è reperibile contattando la Filarmonica Ruegliese, ed è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Rueglio.

... se c’era un uomo che piangeva sorrise perché sembrava proprio che la banda suonasse per lui: in ogni cuore la speranza spuntò quando la banda passò...” (Mina)

La comunità linguistica di Rueglio: descrizione del repertorio e degli usi linguistici

-Autore: Alessia Camosso
-Tesi di Laurea in Dialettologia Italiana – Torino, Università degli Studi
- Anno Accademico 2004-2005
Accanto a tanti libri, ci piace citare la tesi di laurea di una ruegliese, la Signora Alessia Camosso, che nel 2005 ha dedicato la conclusione del suo corso di studi alla Facoltà di Torino a una indagine socio-linguistica volta ad indagare gli usi e gli atteggiamenti della popolazione in relazione alla propria parlata dialettale.
L'obiettivo primario del corposo lavoro è quello di analizzare la varietà degli usi dialettali in relazione alle variabili sociali, rilevare gli atteggiamenti e le opinioni rispetto al proprio comportamento linguistico e raccogliere i giudizi circa il destino del dialetto ruegliese.

Le parlate del Canavese

-Autore: Livio Tonso
-Editore: Edizioni dell’Orso
-Anno di pubblicazione: 2017
Livio Tonso, professore di lingue e letterature straniere, grande esperto di dialettologia, autore di opere e manuali sulla corrispondenza internazionale a favore delle scuole con la sua organizzazione IPFS (International Pen Friend Service). Dal 1993 al 2000, è stato segretario generale della FIOCES (Féderation Internationale des Organisations de Correspondance et d'Echanges Scolaires, con sede a Parigi). E' autore di opere come "Descrizione de il montalenghese – una tipica parlata canavesana" e di un importante saggio in due volumi sui dialetti canavesani, "Le Parlate del Canavese", nel quale spicca un capitolo sul dialetto ruegliese.

Dizionario sentimentale del dialetto ruegliese

-Autore: Dilma Vercellano Formento (stesura definitiva a cura di Romano Stura)
-Editore: Atene del Canavese
-Anno di Pubblicazione: 2018
Il Dizionario Sentimentale nasce, per opera di Dilma Formento Vercellano, ruegliese doc e ricercatrice appassionata e studiosa delle tradizioni ruegliesi, con l'intento di raccogliere documenti e testimonianze ai fini di valorizzare il nostro dialetto.
Il lavoro in sé è prevalentemente costituito da un insieme strutturale di voci che segnano la corrispondenza tra la terminologia dell'italiano e quella della parlata locale, tuttavia, come la definizione “sentimentale” evoca, il libro è molto di più di un semplice glossario perchè riflette il particolare rapporto di empatia e di affetto che Dilma ha sempre nutrito per Rueglio.
In esso si trovano riferimenti alle tradizioni meno conosciute del nostro paese, si evidenziano aneddoti divertenti e, in genere, si richiamano quegli aspetti sociali e di costume che fanno, di quest'opera, un viaggio nel nostro passato, facendolo rivivere nella sua preziosità storica e nelle usanze dei suoi protagonisti.
Il lavoro di Dilma, principalmente da lei dattiloscritto per mezzo di una convenzionale macchina per scrivere a martelletti, è stato preso in cura dal signor Romano Stura, che ne ha digitalizzato ed editato i testi, organizzandoli e impaginandoli ai fini di una corretta stampa finale. Tutto questo è stato fatto con l'accordo e con la collaborazione di Dilma e con la supervisione di suo figlio Pit Formento. Con la scomparsa di Dilma, avvenuta verso la fine del 2016, il lavoro, che era stato temporaneamente sospeso, è stato ripreso allo scopo di definirne la stesura finale.
L'opera è strutturata in 3 parti principali:
– Origini e storia di Rueglio.
– Glossario (oltre 5.200 termini) del dialetto ruegliese con relativa spiegazione del significato e approfondimento relativo alle molte voci che richiamano tradizioni, usi e costumi.
– Appendici varie con un capitolo sulla grafia e fonetica del dialetto ruegliese e alcune nozioni di grammatica, curiosità e aneddoti sulle parole del dialetto, analisi dei termini similari, modi gergali di dire, proverbi in uso nel tempo, nomi, cognomi e soprannomi ruegliesi, e altro ancora …

Le donne che fecero l’impresa: Piemonte

-Autore: AA.VV.
-Editore: Edizioni Del Loggione
-Anno di Pubblicazione: 2018
Il libro, così come i precedenti incentrati su figure dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Lazio, fa luce sulle eccellenze al femminile della nostra zona. Belle storie di donne coraggiose e tenaci, ambiziose e creative (non a caso il sotto titolo del volume è "nessun pensiero è mai troppo grande".
Dalle coltivazioni all’arte bianca, dalla maglieria per alta moda alla letteratura, dal restauro di beni alla diffusione della cultura italiana nel mondo, dalla raffinatezza del gioiello prezioso allo scintillare su una passerella per diventare talent-scout ante-litteram, dall’arte fino al dare inizio al commercio ambulante: le donne piemontesi raccontate in questi diciassette ritratti offrono un’immagine ricca e diversificata, proseguono un’impresa di famiglia iniziata al femminile o condivisa e mai lasciata, aprono le porte pioneristicamente ad attività che oggi fanno parte integrante della società che cambia, curano con attenzione e maestria professioni delicate e importanti. Sono queste storie che partono dalla età del 1700 e arrivano ai giorni nostre, donne che fecero impresa e donne che la fanno oggi: dal Vercellese al Novarese, dal Torinese al Cuneense all’Alessandrino. Diciannove racconti, ventuno autrici (due storie sono scritte a quattro mani) raccontano tra vita e romanzo le donne imprenditrici piemontesi.
Il volume contiene un bel capitolo, a titolo “La bella la va al tërni” (scritto da Sara Magnoli), dedicato alle donne ruegliesi, che fin dalla metà del Settecento partivano, restando per mesi lontane da casa e arrivando fino in Liguria, in Valle d’Aosta e sconfinando in Francia e in Svizzera. Portavano con sé teli, tessuti, lenzuola, pizzi, fettucce, che vendevano andando di paese in paese.

Rimi Salveji

-Autore: Guido Compagno Zoan
-Editore: Atene del Canavese
-Anno di Pubblicazione: 2019
Ristampa di una pubblicazione, ormai introvabile, curata dalla Comunità Montana e dallo stesso Comune di Rueglio alla fine degli anni ’80, questo volume raccoglie le 45 “rime selvatiche” di Guido Compagno Zoan, detto “Guido Materasér”.
Per gran parte in dialetto (sulle orme del Vignot, come l’autore stesso amava, con modestia, precisare) questi versi raccontano Rueglio (e anche il centro di Gressoney, dove Guido aveva svolto la sua attività di materassaio) e costituiscono al contempo la celebrazione commovente “dei tempi antichi”; sono tenero ricordo e messaggio a noi che viviamo l’oggi, a volte dimentichi di quel passato che ci ha portato fin qui.
Il volume, che presenta anche le traduzioni in italiano dei versi, è reperibile direttamente presso gli Uffici Comunali.

I suoni del tempo: campane e campanari della Valchiusella

-Autore: Marco Di Gennaro
-Editore: Editrice Tipografia Baima-Ronchetti
-Anno di Pubblicazione: 2019
Una valle e i suoi campanili, un popolo e le sue campane: la Valchiusella raccontata attraverso il suono dei sacri bronzi. Di paese in paese alla scoperta e... all'ascolto di quelle voci argentine che per secoli, attraverso un linguaggio sonoro codificato, hanno comunicato gioia ed esultanza, lutto e consolazione, allarme e pericolo alle comunità radunate attorno alle rispettive torri campanarie. Dalla memoria degli antichi campanari alla testimonianza di quanti, ancora al giorno d'oggi, fanno risuonare dai campanili valchiusellesi le soavi armonie campanarie con la speranza di affidare alle nuove generazioni un patrimonio artistico e musicale di inestimabile valore.

Bjula delle Betulle

Autore: Gian Luca Favetto
Editore:Edizioni Aboca
Anno di Pubblicazione: 2021
Un romanzo “ruegliese” che le note di presentazione diffuse dall’editore riassumono così: «È venuto al mondo nel 1933, in un piccolo broncio di mondo. In una cascina di regione Partôr appartenuta a sua madre e al padre di sua madre, i Bundëjs, Bondesio, in italiano. È nato la notte di San Lorenzo, proprio mentre una stella solcava il cielo. Bjula è l’ultimo dei Bundëjs, il settimo di sette fratelli e sorelle. A quindici anni era già alto uno e ottanta, lungo e flessuoso, come una betulla. Da quella terra è partito e ha girato il mondo in cerca del più tenero futuro». «Ha cambiato lavori e città, -continuano- ha attraversato terre lontane in cerca delle sue origini, ha bevuto, amato, vissuto mille vite che non sono la sua, o forse sì. È diventato altri, altro in giro per il mondo. Da Venezia a San Pietroburgo. Da Montréal alla Costa Azzurra. In teatro e attraverso la Transiberiana. Insieme a Brodskij e a Don Chisciotte». E concludono: «Un racconto lungo un secolo che segue il cammino delle betulle e intreccia molte vite. Alla fine tutti insieme si ritorna a casa. Ci torna anche il lettore, in compagnia di chi ha scritto la storia di Bjula e Lerbie Kane, di Blanche e Matilde, di Meku e Unurin. La loro storia, in fondo, è la sua storia. Può essere anche la tua».
Torinese (ma ruegliese di origini), Gian Luca Favetto è scrittore, giornalista e drammaturgo.

Valle del manubrio: uomini e strade del ciclismo in Valchiusella

-Autore: Paolo Ghiggio
-Editore: Hever Edizioni
-Anno di pubblicazione: 2021
La biforcazione a "V" della Valchiusella nella sua parte terminale, le ha conferito, insieme ai numerosi percorsi per le due ruote (sia su strada che sui numerosi sentieri) il nomignolo di "Valle del manubrio". 
Come non pensare dunque che un ragazzo nato in questa valle, che pratichi e ami il ciclismo, ancor più se dotato delle caratteristiche fisiche del corridore, non sia un predestinato? Questo libro ci accompagna in una autentica cavalcata su due ruote lungo i saliscendi della nostra Valle, in compagnia di molti personaggi della zona: dal grande Riccardo Filippi di Alice, all'antico Glaudo di Rueglio, ai due Arizio, al "legionario" Bove, ai più giovani Paolo Rossi, Steno Cimbri, Paolo Carozzi e Bruno Filippi, figlio d'arte, non dimenticando "Pinza d'oro", Enzo Ottin Pecchio, grande meccanico e cicloamatore.

Gli antichi popoli alpini

-Autore: Giorgio Michele Omenetto
-Editore: Book Time
-Anno di Pubblicazione: 2021
Un interessante volume che si sviluppa a partire da basi umanistico-scientifiche e toponomastiche, arricchendosi dell'ascolto dei dialetti e delle usanze locali.
Analizzando gli aspetti desumibili dalla documentazione storica e archeologica esistente, assai ridotta, dagli usi e costumi che talvolta ancora si riscontrano, dalla fonetica dei dialetti e dei luoghi simbolo di tale passato, il libro vuole approfondire gli aspetti connessi al culto, alla venerazione, o più semplicemente al primordiale sentimento divino, o almeno oltre l'umano.
Ogni popolo ha una propria storia che merita di essere raccontata. Non è necessario rivivere il passato, non è questo il senso del racconto, si tratta piuttosto di manifestare quel desiderio di rimettere a valore la grandiosità dei nostri paesi, i loro costumi e consuetudini nelle varie epoche, di curare ed evidenziare quello che è giunto a noi

La sfera e la rosa: pasquëjràr con Pietro Corzetto Vignot

-Autore: Pierangelo Scala
-Editore: Atene del Canavese
-Anno di Pubblicazione: 2022
Nati a cento anni di distanza l’uno dall’altro, il signor Vignot e il signor Scala si ritrovano in questo libro. A ragionare insieme, a spronarsi a vicenda, a guardare emozionati da un colle o da una riva. Il secondo uomo parla con il primo, un uomo speciale, poeta e scienziato, morto da 100 anni, nel 1921, e lo interroga, mettendosi in ascolto di insperate risposte. Il suo desiderio è conoscere l’uomo, non solo le opere. Dentro il libro troviamo il gioco di raffigurarsi respiri, pensieri, momenti di vita passati da chi non c’è più. E, in cambio, fargli immaginare le cose venute dopo, i cambiamenti, le novità.
Angelo “Pierangelo” Scala, nato a Novara nel 1950, è però ruegliese (di origine prima e di adozione poi) a tutti gli effetti; laureato in lettere moderne, collabora con il periodico eporediese “Varieventuali”.

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